Hanno omesso le violenze del campo di concentramento e tutto quello che stava attorno a loro, per lasciar spazio solo a ciò che di bello può essere percepito dello sguardo innocente di un bimbo.
I due fanciulli non si sono preoccupati delle diversità, di ciò che era il pensiero dei genitori; a Bruno, il protagonista del racconto, interessava solo avere un amico e aiutarlo a renderlo felice.
Con un semplice gesto di meno rispondono al terrore puro di quel periodo storico, sigillando la loro amicizia in quel tenero gesto carico di innocenza e complicità eterna.
Questa innocenza che ha dato la forza e il coraggio a due bambini così ingenui di trovare e raggiungere, anche se per pochi istanti, la felicità.
Lo si può chiamare esempio di vita, saper affrontare una così terribile situazione solo con la forza e il coraggio dell'amore, quell'ingenuità che ha accompagnato i due protagonisti ad essere innocenti: la stessa ingenuità che li ha portati alla pace e alla tranquillità eterna.
Fin da piccoli i bambini, non si rendono conto di quella che è la società, quali le mode, ciò che è giusto e sbagliato...non si preoccupano dell'aspetto esteriore delle persone,del colore della pella, delle diverse culture o pensierti politici. E' come se fossero dotati di un qualche potere speciale, un potere chiamato innocenza.
"Tuttavia ci sono momenti in cui un fratello ed un a sorella abbassano le armi per un istante e parlano da esseri civili." [Bruno,dal film "Il bambino con il pigiama a righe" ]
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