"Guarda la luce negli occhi di un bambino, osservane la purezza la voglia di scoprire;
l’innocenza guardala attentamente fanne tesoro proteggila.
S
olo loro riescono a rimetterti in pace col mondo, l’unica ragione per cui valga la pena di vivere
Se solo non rovinassimo tutto crescendo..."

mercoledì 4 giugno 2014

Piccoli passi..

Il concetto di crescita nel bambino diviene un fondamentale protagonista che giorno dopo giorno va a  confrontarsi con il bimbo stesso. Un processo che implica il superamento di difficoltà e grandi conquiste. A partire dallo sviluppo motorio il bambino esplora ed entra in contatto con il mondo esterno, un processo delicato ed emozionante, sia per il bambino sia per i genitori. Comincia a gattonare, poi impara a mettersi in piedi e infine eccolo muovere i primi passi da solo! Lungo e costellato da diverse tappe intermedie e, naturalmente, da tanti capitomboli. Occorre aspettare la prima torta di compleanno perché il piccolo, dopo aver conquistato la posizione eretta nei mesi precedenti, cominci a muovere i primi passi. E' di per sè un risultato che non tutti i bimbi raggiungono nello stesso periodo e come già anticipato precedentemente, soprattutto, nella stessa maniera. Alcuni iniziano prima a gattonare; altri, invece, saltano questa fase e fanno subito le prove per procedere sui due piedi. In ogni caso, è importante assecondare i movimenti del bambino, senza forzarlo, e rispettare il suo “stile” personale e soprattutto rispettare spazi e tempi.
Solitamente è verso i 12 mesi che il bambino si sente sicuro di sé, lascia gli appigli e muove i primi passi. L’andatura è barcollante, le braccia sono scomposte e spesso rivolte verso l’alto, alla ricerca di un maggior equilibrio. Il piccolo procede con i piedini “a papera” e le gambe allargate. 
Nei primi giorni, farà qualche passo e si affloscerà per terra, a volte si muoverà quasi correndo e, anche in questo caso, l’esito sarà spesso un capitombolo. 
È comunque importante cercare di creare uno spazio sicuro per le prime esplorazioni del bimbo ma non si può evitargli ogni ostacolo, è giusto che impari ad affrontare le difficoltà e a superarle.  Bisogna lodarlo quando riesce a farcela da solo e, se cade, sostenerlo senza drammatizzare: questi comportamenti lo aiutano ad accrescere la sua autostima. Imparare a camminare non è solo una conquista motoria, ma una tappa di maturazione psicologica, che rende il piccolo più autonomo e sicuro di sé.

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