"Guarda la luce negli occhi di un bambino, osservane la purezza la voglia di scoprire;
l’innocenza guardala attentamente fanne tesoro proteggila.
S
olo loro riescono a rimetterti in pace col mondo, l’unica ragione per cui valga la pena di vivere
Se solo non rovinassimo tutto crescendo..."

domenica 15 giugno 2014

Pedagogia ed educazione unite per l'innocenza!

Durante un importante dibattito in aula, è stato ripreso un articolo dal Periodico di studi umanistici "Il Sileno" Onlus (cultura e attualità iscritto al Registro Stampa del Tribunale di Cosenza al n. 2/09 del 30 marzo 2009 - ISSN 2279-7157 - CINECA - Servizio Gestione Riviste - Codice Rivista: E215247 - Direttore responsabile: Francesco De Pascale). L'analisi di questo articolo intitolato "La forza della pedagogia e l’innocenza della fanciullezza: due mondi a confronto che caratterizzano l’Essere", ritrovato nella sezione Scienze pedagogiche,è stato a mio parere un'ottima possibilità di riflessione e di spunto per il mio argomento preso in esame all'inizio di questo blog. L'autore, il Dott. Davide Piserà, si interessa di precisare l'importanza della pedagogia nella formazione del bambino, che mai come oggi vede a rischio la sua fragilità e la propria innocenza. Un articolo in difesa dell'infanzia, in difesa dell'identità dei futuri uomini del domani e che sottolinea l'obbligo della famiglia di insegnare al fanciullo la distinzione tra il bene e il male del mondo.
All'interno di questo abstract ne emerge soprattutto l'importante ruolo dell'educazione, un educazione che deve accompagnare i piccoli fin dalla prima infanzia. Mantenere vivo questo spirito innocente, risulta essere compito non solo di ogni educatore, ma anche dell'intervento pedagogico e ancora una volta grazie alla presenza della famiglia. Educare alla semplicità, stimolare le potenzialità senza mai arrendersi. Un accompagnamento che vede la stessa pedagogia protagonista, proprio per un cammino stadiale a passo dei bisogni del bambino, rispettando personalità e acquisizione delle abilità senza aver alcuna fretta.
Un articolo davvero ottimo, che in pochi versi sottolinea un importante messaggio:
"Se il pedagogista rende forte il proprio insegnamento allora renderà nuovamente innocente e limpido l’animo del bambino da educare. Soltanto l’equilibrio tra pedagogia (e non demagogia) e amore per l’infanzia (e non nichilismo) potrà rendere il bambino – e quindi – “l’uomo in divenire”, completo nel suo Essere."

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